La fine del mondo presente e i misteri della vita futura
"Leggere
questo libro è stata una delle più grandi grazie della mia
vita.
L'ho letto accanto alla finestra della mia stanza, e l'impressione che ne ho ricevuto è talmente intima e dolce che non posso esprimerla..."
Tutte le grandi verità della religione i misteri dell'eternità sono penetrati nella mia anima come una felicità che non è di questa terra...."
Santa Teresa di Lisieux

L'ho letto accanto alla finestra della mia stanza, e l'impressione che ne ho ricevuto è talmente intima e dolce che non posso esprimerla..."
Tutte le grandi verità della religione i misteri dell'eternità sono penetrati nella mia anima come una felicità che non è di questa terra...."
Santa Teresa di Lisieux

PREFAZIONE
Santa
Teresa di Lisieux, il piccolo fiore, ci ha lasciato il sostegno più
emozionante di questo libro “La fine del mondo presente e i misteri
della vita futura”: "Leggere questo libro è stata una delle
più grandi grazie della mia vita. L'ho letto accanto alla finestra
della mia stanza, e l'impressione che ne ho ricevuto è talmente
intima e dolce che non posso esprimerla… Tutte le grandi verità
della religione i misteri dell'eternità sono penetrati nella mia
anima come una felicità che non è di questa terra… Ho anche
sperimentato ciò che Dio riserva a coloro che lo amano (non con gli
occhi degli uomini, ma con quelli del cuore), ed ha anche visto che
la ricompensa eterna non è proporzionata ai lievi sacrifici della
vita, ha voluto amare, amare Gesù con passione, per dargli mille
prove d’amore finché poteva. Ho ricopiato alcuni passaggi relativi
all’amore perfetto, all’accoglienza che il buon Dio darà ai suoi
eletti nel momento in cui Lui stesso diverrà la loro grande ed
eterna ricompensa, e ho continuato a ripetere ininterrottamente le
parole d’amore che ardevano nel mio cuore.”
Nonostante
l’enorme influenza che questo libro ha avuto per la vita ed il
cuore della più grande santa dei tempi moderni, che a sua volta ha
ispirato milioni di vite nel mondo per più di un secolo, nessuno
l’ha mai tradotto in inglese e pubblicato in America. Io,
personalmente, mi sono sentita chiamata – obbligata – a riportare
di nuovo in vita questo libro che ha ispirato in Teresa “un impulso
irresistibile verso Dio”, nella speranza che possa avere una simile
influenza sulle anime del nostro tempo.
L’autore,
Padre Charles Arminjon, era un predicatore stimatissimo in Francia.
Il suo libro è formato da 9 conferenze che lui ha tenuto nella
Cattedrale di Chambéry e pubblicato nel 1881 con il titolo: “La
fine del mondo presente e i misteri sulla vita futura.” Ha tenuto
queste conferenze con il preciso intento di combattere “l’errore
fatale e la grande piaga del nostro secolo”, che lui ha descritto
come “le mancanze del senso del soprannaturale e la totale
negazione delle grandi verità sulla vita futura”.
Santa
Teresa ha letto questo libro per la prima volta nel maggio del 1887,
quando aveva soltanto 14 anni. Poi ci ha detto che questo libro l’ha
immersa in una gioia che non è di questo mondo. Le ha dato un
presentimento di quello che Dio riserva eternamente a coloro che lo
amano. Le ha insegnato che i nostri sacrifici in questa vita sono
nulli in confronto alla ricompensa che ci attende nell’eternità.
L’ha ispirata ad amare il Nostro Signore Gesù ancor più
ardentemente – ad amarLo “con passione” e le ha ricordato che
questa vita sulla terra passa molto velocemente, quindi dobbiamo
amarLo e servirLo adesso, finché possiamo. Subito dopo aver letto
questo libro, con il suo cuore ardente di desiderio di dare tutto a
Dio, Teresa ha richiesto e ottenuto il permesso di suo padre di
entrare nel Monastero di clausura delle Carmelitane di Lisieux.
Secondo Monsignor Andre Combes, nel libro “La spiritualità di
Santa Teresa”, gli scritti di Padre Arminjon hanno nutrito in
Teresa una “impazienza per le gioie del Cielo, una stima
straordinaria per una vita totalmente consacrata all’Amore Divino”.
Quindi, Padre Arminjon, merita “non soltanto fama” per aver
tenuto e pubblicato queste conferenze, “ma anche la giusta
gratitudine di tutti i devoti di Santa Teresa, quindi di tutte le
Chiese”. E a questo dico Amen!
Nei
giorni 4 e 5 giugno 1887 Santa Teresa ha ricopiato questo estratto
dalla VII conferenza di Padre Arminjon sull’”Eterna Beatitudine e
la Visione Soprannaturale di Dio”: come nessuna madre ha mai amato
il suo figlio più caro, così il Signore ama i Suoi eletti. E’
geloso della Sua dignità e non può permettere di essere superato
dalla Sua creatura per quanto riguarda la fedeltà e la generosità.
Oh! Il Signore non può dimenticare che i santi quando hanno vissuto
sulla terra Gli hanno reso omaggio mediante la totale donazione del
loro pace, della loro felicità e del loro intero essere; che essi
avrebbero desiderato avere un inesauribile flusso di sangue nelle
loro vene per versarlo come dimostrazione vivente e imperitura della
loro fede; essi avrebbero desiderato migliaia di cuori nel loro
petto, per consumarli nell’inestinguibile fuoco del loro amore; e
possedere migliaia di corpi per poterli consegnare al martirio, come
vittime sempre rinnovate. E il Dio grato grida: “Ora è il Mio
turno!” I santi mi hanno dato il dono di sé stessi: posso Io
rispondere in altro modo che donare Me stesso senza restrizioni e
senza misura? Se Io metto nelle loro mani lo scettro della creazione,
se il circondo con i torrenti della Mia luce, quella è una grande
cosa, va oltre le loro più ardite speranze ed aspirazioni, ma non è
il massimo sforzo del Mio Cuore. Io devo loro più del paradiso, più
dei tesori della Mia conoscenza, Io devo loro la Mia vita, la Mia
natura, la Mia sostanza eterna ed infinita. Se Io porto i Miei servi
ed amici nella Mia casa, se li consolo e li faccio fremere di gioia
abbracciandoli con la Mia carità, questo soddisfa la loro sete e i
loro desideri in eccesso ed è più che la perfetta pace che i loro
cuori desiderano; ma non è abbastanza per la gratificazione del Mio
Cuore Divino, per pienezza e per la perfetta soddisfazione del loro
amore. Io devo essere l’anima delle loro anime, Io devo penetrarli
e devo riempirli della Mia divinità, come il fuoco penetra il ferro,
mostrandoMi ai loro spiriti apertamente e senza nascondimenti, senza
dover usare i sensi, devo unirMi a loro in un eterno faccia a faccia,
affinché la Mia gloria li illumini, li irradi e si diffonda in loro,
in ogni poro del proprio essere, così, “conoscendoMi come Io
conosco loro, possono diventare dei essi stessi.”
S.
Teresa si riferiva spesso alle frasi che aveva letto dalla penna di
Padre Arminjon “quale garanzia per noi che, a un certo punto, lei
ne aveva fatto il tema portante della sua vita interiore, la base
della sua speranza e lo stimolo per tutti i suoi sacrifici.” Appena
ho letto l’approvazione entusiastica di S. Teresa a questo libro,
ho cercato di trovarne una copia. Ho cercato per anni. Ho scritto
anche una lettera alle suore carmelitane di clausura di Lisieux in
Francia – lo stesso convento in cui era S. Teresa negli ultimi 9
anni della sua vita. Le sorelle mi hanno mandato una lettera scritta
a mano in francese dicendo che non potevano inviarmi il libro di
Padre Arminjon perché non l’avevano più pubblicato. Inizialmente
ero scoraggiata dalla loro risposta, ma qualcosa dentro di me non mi
permetteva di abbandonare la mia ricerca. Se questo libro aveva avuto
un’influenza enorme sulla vita di S. Teresa, e se leggerlo era
veramente “una delle più grandi grazie” della sua vita, come lei
stessa aveva detto, allora doveva esserci in esso un tesoro, e non
avrebbe dovuto essere accantonato così facilmente. Finalmente, dopo
circa 7 anni di ricerca, ho scoperto una singola copia di questo
libro, scritta in francese originale, di un prete carmelitano, padre
Donald Kinney. Appena ho avuto il libro nelle mie mani, sentivo come
se avessi un “tesoro perduto!” Il mio cuore era ardente per
condividere con gli altri questo tesoro. Dal 1987, ho sognato di
rendere disponibile questo libro ai lettori inglesi qui in America.
Ora state tenendo nelle vostre mani il mio sogno!
E’
molto utile per noi tenere a mente ciò che si riferisce
tradizionalmente ai “novissimi”: morte, giudizio, paradiso,
inferno. - E le conferenze di Padre Arminjon sono un potente aiuto
nel tenere a mente questi novissimi in un modo veramente
indimenticabile! Questo libro ci incoraggia a vivere in questo mondo
con cuore indirizzato alla vita a venire – con i nostri “occhi
sul premio”, come si dice: ci ispira a preparare le nostre anime
per Dio, ad impegnarci più seriamente per ottenere la vita eterna
con Cristo, ed aiutare a salvare le anime che Lo avrebbero
eternamente. Ci incoraggia ad evitare le trappole di essere troppo
preoccupati per le molte astrazioni, ansietà, piaceri e ricerche di
questa vita effimera sulla terra: “vanità di vanità e tutto è
vanità, tranne amore, Dio e servire solo Lui”. Lasciatemi
condividere con voi alcuni pensieri che hanno chiaramente una grande
importanza per il Piccolo Fiore. Li ha copiati a mano, in data 30
maggio 1887, e conservati nel suo Manuale del Cristiano al monastero
del Carmelo. E’ una bella citazione di Don Giovanni Crisostomo agli
eletti dell’amore divino quando prende piede in un’anima, ed è
stato preso dalla V conferenza di Padre Arminjon sul purgatorio:
INTRODUZIONE
di
Padre Charles Arminjon
-
Caro Lettore,
Ci è sembrato che uno dei frutti più deleteri
del razionalismo, l'errore fatale e la grande piaga del nostro
secolo, la fonte pestilenziale da cui sono scaturite le nostre
rivoluzioni e i disastri sociali, è l'assenza del senso del
soprannaturale e il profondo abbandono delle grandi verità sulla
vita futura.
La terra è afflitta da una terribile desolazione, perché la maggior parte degli uomini, affascinati dal richiamo dei piaceri fugaci, e assorti nei loro interessi mondani e nell'attenzione per i loro affari materiali, non focalizzano più i loro pensieri sulle principali considerazioni della Fede, e ostinatamente rifiutano di rievocarli in sé.
Riguardo alla nostra attuale generazione si potrebbe dire ciò che ha detto il profeta Daniele a suo tempo, relativamente ai due anziani di Babilonia:
"Hanno soppresso le loro coscienze, non hanno permesso che i loro occhi guardino il cielo, e non hanno tenuto a mente i giusti giudizi di Dio".
La terra è afflitta da una terribile desolazione, perché la maggior parte degli uomini, affascinati dal richiamo dei piaceri fugaci, e assorti nei loro interessi mondani e nell'attenzione per i loro affari materiali, non focalizzano più i loro pensieri sulle principali considerazioni della Fede, e ostinatamente rifiutano di rievocarli in sé.
Riguardo alla nostra attuale generazione si potrebbe dire ciò che ha detto il profeta Daniele a suo tempo, relativamente ai due anziani di Babilonia:
"Hanno soppresso le loro coscienze, non hanno permesso che i loro occhi guardino il cielo, e non hanno tenuto a mente i giusti giudizi di Dio".
Commenti
Posta un commento